Claudio Di Scalzo
LA MOSTRA DI WAS IST DAS A CHIAVENNA UTILE PER LA SCUOLA
CHIAVENNASCA E VALTELLINESE. OBIETTIVO EDUCATIVO:
CONOSCERE L'ARTE CONTEMPORANEA NEL TERRITORIO
Sono tornato da un paio di ore
dalla mostra del Gruppo WAS IST DAS, a Chiavenna, Ex Convento Agostiniane,
curata da Salvatore La Vecchia; ho memoria altamente visuale delle opere
esposte dagli artisti del gruppo, ho letto il catalogo. Ed è proprio il catalogo
che è il caso di procurarsi dopo aver visitato la mostra. Esso funziona
perfettamente da viatico alla conoscenza di un gruppo di artisti con opere
diverse tra loro per rimandi e storie personali ma che si amalgamano in uno
spazio ex sacro (come forse tutta l'arte occidentale) presentandosi (oh virtu!)
comunità di artisti a una comunità alpina. A una città.
Questa "narrazione"
funziona perché è svolta da un "appassionato d'arte" (così viene
definito dai membri del Gruppo Was Ist Das nel proporlo in catalogo come
compagno di strada narratore) ma non da un addetto ai lavori: uno che facesse
il critico d'arte di mestiere o che avesse una visione militante della critica
con scelte da tempo organizzate sulle opere figlie del novecento (è il mio caso
la seconda derivata, dato che da anni propongo un ritorno alla pittura da
quadro e al disegno ancorché metabolizzando le avanguardie e i linguaggi più
diversi come il fumetto) non avrebbe avuto lo sguardo globale e d'insieme
proposto dando a ogni opera un ruolo; e questo perché il curatore, Salvatore La
Vecchia, con una formazione filosofica, pubblicazioni sul teatro, interessi per
la musica barocca, ha saputo organizzare la biografia del gruppo, le diverse
scelte estetiche, la filosofia implicita nel loro operare, in modo armonico; in
una serie di capitoli e sottocapitoli (ad esempio il capitolo "Was ist
Das'" e i sottocapitoli o paragrafi: "Una domanda infinita",
"Che cos'è l'arte?" "Was Ist Das è Wasistdas") retti in
forma interrogativa e con risposte che vanno dal particolare delle opere
esposte e prodotte alla cornice generale dell'arte in ampia cornice storica e
culturale.
Il catalogo-racconto
diventa pertanto comprensibile anche per chi si avvicina per la prima volta a
un'arte per certi versi dedita allo sperimentalismo e nello stesso tempo opera
collegamenti con quella filosofia dell'arte i cui esponenti sono ricordati con
brevi citazioni mai ridondanti ma funzionalmente esplicative alla missione del
testo: che poi è quella di presentare un decennio di lavoro di artisti
coraggiosi (Maria Antonietta Errani, Giampiero Pucciarini, Norma Gianera,
Barbara Matilde Aloisio, Matteo Lisignoli, Daniele Carpi, Silvia Del Grosso,
Elena Milani, Elena Tam) che, come ben rivela Salvatore La Vecchia, hanno
scelto la via "eretica" d'organizzarsi in gruppo per resistere
all'omologazione del feticismo artistico proposto dal potente mercato
dell'arte, cercando però allo stesso tempo di praticare la sperimentazione nei
linguaggi.
La presentazione poi, del curatore, oggi, in mostra, si è
rivelata un para-testo orale interessante, scegliendo di legare Agostino, le
suore che lo onorarono col monachesimo, il convento stesso come spazio,... alla
modernità degli oggetti-opere artistiche che, in gruppo, parti di un intero,
acquistano potenza e suggestione. Perché problematiche, visualmente intriganti,
originali frammenti di bellezza a fronte dell'intero Bello che è il creato
divino.
Agostino filosofo dell'inquietudine e del travaglio
spirituale certamente potrebbe approvare questi inquilini chiavennaschi. E per
conoscerli occorre la mostra visitare,e in rima, catalogo conservare.
sono felice e orgogliosa per l'attenzione che hai dedicato alla mostra, per la tua partecipazione all'inaugurazione, per i tuoi commenti sempre molto efficaci, e infine per l'iniziativa di coinvolgere le scuole a questo evento.
RispondiElimina...sono al servizio di capitoli del Bello - E avendo molte risorse web, blog e siti e spazi visitati molto come la bacheca aperta! su FB, svolgo la funzione che un tempo, sui giornali, era della militanza estetica. Saluti da Claudio Di Scalzo pisalpino
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