CDS al Crotto Giovanni Bertacchi in Pratogiano discute del poeta e della sua opera nel 2012
Sul camino un ritratto del poeta a firma Wanda Guanella proprietà di Edo Mezzera
Claudio Di Scalzo
GIOVANNI BERTACCHI ALL'ESAME DI STATO A CHIAVENNA
presso l'istituto "Leonardo da Vinci"
Ci sono momenti in cui sento mio mestiere decisamente bello e credo utile, quest'anno, in questi esami, penso lo sia. E tanto. E ringrazio tutti i chiavennaschi che da anni mi segnalano un inedito, una cartolina, un aneddoto. Quando avrò terminato il libro sul poeta a loro farò una dedica speciale.
Con viva soddisfazione informo i miei lettori ed i valligiani che il progetto INSEGNARE GIOVANNI BERTACCHI/PROGETTO DI MANUALE, fra l'altro finanziato dal Comune di Chiavenna, esordisce in maniera stabile alla maturità con la mia classe, la V A Ragioneria, che porta, come programma, anche poesie ed opere e vita del poeta. Insomma dopo aver chiesto i numi della poesia italiana come Ungaretti o Montale c'è spazio anche per il poeta erede di Giovanni Pascoli in terra alpina. Ed è per me, dopo tanti anni, d'impegno per la sua diffusione anche con lo studioso e storico Guido Scaramellini, una grande gioia vedere che le sue poesie il suo nome viene trascritto nei verbali. E' un passaggio a mio avviso fondamentale verso l'insegnamento della Geografia Letteraria Regionale ed Alpina. Ed i giovani studenti, che possono ritrovare anche il poeta dialettale, esprimono impegno e coerenza di studi in questa scommessa didattica innovativa.
L'insegnamento di Giovanni Bertacchi nella scuola chiavennasca e valtellinese, dovrebbe poi, nei tempi lunghi, portare come ho scritto sul quotidiano LA PROVINCIA DI SONDRIO/L'ORDINE (riportato nel mio weblog BERTACCHI LIBRO-WEB che viene utilizzato anche dalle università come quella di PADOVA per ricordare Bertacchi che lì insegnò) ad un PARCO LETTERARIO con fini turistici, ricreativi, e di diffusione delle risorse locali valligiane. un BRAND insomma incentrato sulla scuola e sugli enti come il Comune, la Comunità Montana, l'imprenditoria, la Biblioteca Comunale, e gli uffici turistici.
IN CALCE estraggo dal Progetto, che non a caso si chiama "Insegnare Bertacchi" e "Progetto di manuale", perché l'intento è quello di addivenire ad un vero e proprio manuale, ad una manualistica, costruita da me, da studiosi chiavennaschi, dagli studenti, che possa servire da viatico per curare conservare sviluppare la presenza di un poeta tanto eticamente strutturato e valido negli esiti nei versi e nella prosa.
Le antologie che uso per la lettura in sede d'esame sono l'edizione degli anni cinquanta a cura di Francesco Flora, il "Canzoniere delle Alpi illustrato" a suo tempo curato da Edo Mezzera, che ne sarebbe contento fosse ancora tra noi, e la mia antologia che pubblicai nell'annuario TELLUS "Scritture Celesti" nel 2003 con il titolo "IL SACRO DEL POSITIVISTA" (quaranta pagine antologiche). Dove compaiono anche poesie su Chiavenna a me affidate da Alda Merini.
DAL PROGETTO "INSEGNARE BERTACCHI/PROGETTO DI MANUALE" depositato all'istituto "Leonardo da Vinci" di Chiavenna".
OBIETTIVI DIDATTICI: Conoscere la geografia letteraria
regionale nell’esempio di Giovanni Bertacchi; Sviluppare una prassi
manualistica di insegnamento del poeta con commento di poesie e analisi
testuali delle sue opere anche in prosa e giornalistiche; Diffondere la cultura
alpina chiavennasco-valtellinese inserendola nel disegno storico-letterario
della cultura italiana in modo da rafforzare i legami con la società civile;
Proporre l’istituto “Leonardo da Vinci” come centrale nella diffusione della
cultura letteraria e storica chiavennasca attraverso iniziative di incontro con
enti, comune, associazione, realtà turistico-ricreative; Sviluppare la capacità
interpretativa e rappresentativa degli studenti attraverso la recitazione in
aula magna e nei luoghi bertacchiani dove furono creati i testi del poeta.
OBIETTIVI FORMATIVI: Sviluppare il rapporto con la
cultura espressa dal territorio alpino per meglio conservarne ampliandola
memoria culturale e antropica; Diffondere la prassi che soltanto innovando la
tradizione nel presente si può progettare il futuro: nel lavoro, nella
comunità; Sollecitare a partire dalla scuola superiore a che gli studenti,
magari in ambito universitario, nelle facoltà umanistiche, dedichino tesi al
poeta; Utilizzare la cultura espressa
dal poeta chiavennasco per diffondere un’etica basata sulle libertà collettive
e individuali e sui doveri del singolo e delle istituzioni.
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