La lirica, oltre ad indicare la concezione della poesia crepuscolare (di area romana dato che quella torinese e fiorentina includevano l’umorismo e l’ironia), caratterizzata, da uno stato d'animo umbratile e malinconico e da temi modesti e quotidiani (già sperimentati da Giovanni Pascoli), esprime sul piano esistenziale l'inutilità del vivere dell'uomo contemporaneo chiuso nella dimensione della propria solitudine. L’atmosfera smorzata che si delinea attraverso pochi elementi, suoni che si traducono in singhiozzi, la semplicità dello stile consentono di accostare questocomponimento alla “Canzone d’autunno” di Paul Verlaine.
PER UN ORGANO DI BARBERIA
I
Elemosina triste
di vecchie arie sperdute,
vanità di un'offerta
che nessuno raccoglie!
Primavera di foglie
in una via diserta!
Poveri ritornelli
che passano e ripassano
e sono come uccelli
di un cielo musicale!
Ariette d'ospedale
che ci sembra domandino
un'eco in elemosina!
II
Vedi: nessuno ascolta.
Sfogli la tua tristezza
monotona davanti
alla piccola casa
provinciale che dorme;
singhiozzi quel tuo brindisi
folle di agonizzanti
una seconda volta,
ritorni su' tuoi pianti
ostinati di povero
fanciullo incontentato,
e nessuno ti ascolta.
(Componimento dal “Piccolo libro inutile”, del 1906. Lirica comparsa assieme ad altre di Alberto Tarchiani)
NOTA METRICA: due strofe, rispettivamente di tredici e di dodici settenari, con rime sparse.
PARAFRASI
(Prima strofa) - Il suono dell’organo di Barberia è come un’elemosina triste(perché nessuno lo ascolta) di vecchi motivi musicali, che si perdono nel silenzio della via. Essi sono come foglie novelle che si aprono in primavera in una via deserta (senza che nessuno le veda per goderne la bellezza).
I ritornelli (poveri perché nessuno li ascolta) sono come uccelli che vanno e vengono in un cielo vibrante di note musicali. Le ariette sono motivi di ospedale (o nel senso che ispirano tristezza, come la vista di un ospedale, o nel senso che sono estenuate, cioè stanche e dolenti, come i malati in ospedale).
(Seconda strofa) - Il poeta insiste sul motivo di fondo della poesia che è la tristezza della musica suonata dall’organo, resa più acuta dal silenzio e dall’indifferenza in cui essa cade.
Nessuno ascolta la musica dell’organo. Essa si snoda nella sua monotona cadenza davanti alla piccola casa provinciale che dorme; il brindisi (con probabile allusione al brindisi della Traviata) risuona come un singhiozzo di agonizzanti smemorati: la musica continua, simile ad un pianto ostinato di fanciullo scontento, ma nessuno l’ascolta. Nella musica triste dell’organo di Barberia, che nessuno ascolta, Corazzini vede il simbolo delal modestia della propria poesia.
Nota sullo strumento musicale: L’organetto di Barberia, (a rullo o a cartone) così chiamato dal nome del suo inventore, Giovanni Barbieri che lo elaborò nel 1702, è uno strumento musicale meccanico, realizzato con una serie di canne e un mantice o soffietto, in maniera piuttosto simile ad un organo, o quanto meno ad un harmonium, e da un cilindro con delle sporgenze, simili a chiodi o punte che corrispondono, in base alla posizione, ad una particolare nota. Il cilindro viene chiamato in inglese "barile" (barrel), ma è molto più piccolo dei barili utilizzati come contenitori per secoli. Di solito l'organo è costruito con legno e metallo, e finemente lavorato e ben rifinito.
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